Racconti

Welcome to the jungle / reprise

welcome to the jungle | repriseRoma ore 8.30 di un mercoledì qualsiasi.
Oggi è giornata di mezzi pubblici e, come al mio solito, sono in ritardo. Vabbè, tanto ci metto 5 minuti per arrivare alla stazione del trenino. 5 minuti. Ah, ma oggi è mercoledì e il mercoledì c’è il mercato. Sarei dovuta uscire un quarto d’ora prima,quindi sono ancora più in ritardo.
Mi sbrigherò per strada, tanto chi vuoi che ci sia. E poi sono poco meno di 2km, potrei andare a piedi…

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Welcome to the jungle

welcome to the jungleRoma, ore 17.30 di lunedì, un incrocio qualsiasi.
Il muro di macchine è denso, compatto, impenetrabile come la corazza di un coccodrillo.
Le autovetture sono incollate l’una all’altra, persino con la bici non trovi un varco per passare.
Ti guardi intorno, cerchi di decifrare il flusso del traffico per capire dove si formerà uno spiraglio.
Niente da fare, ogni centimetro di terreno libero viene immediatamente occupato da ferro rombante…

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Surplace

E alla fine c’entrava poco la sera prima i sogni notturni le scopate con Kate.
C’entrava davvero poco tutto questo con tutto quello che ne sarebbe seguito.
C’entrava così poco tutto questo che l’unico verso di interpretare i fatti, il fatto
stesso che vanno sempre interpretati catalogati, fu chiaro e inequivocabile che
l’unica modalità d’azione sostenibile era la resa incondizionata al pensiero. Lasciarsi
spazzare via dal pensiero, la novità incombente. Quando ancora la luce non era
penetrata tra quei dannati fori …

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Piccole amnesie fra amici

Dove hai la macchina?
Non ricordo. Ah, si dall’altra parte del ponte. Non si trovava parcheggio da questo lato, ho dovuto fare il giro tre volte.
T’accompagno un pezzo, dai. Aspetta che prendo la bici.
Tempo di merda anche oggi, sembra autunno.
Però ha smesso di piovere.
Già, ma ‘sta primavera mica arriva. Certo come ti va…
Cosa?
Di tornare in bici, con questo tempo.

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Un anno

Al Campo Marzio, la mattina presto
giornata fatidica, quasi estiva, l’attesa divorata in pochi minuti
la Notizia
mura antiche ad ascoltare, sguardi curiosi dai turisti di passaggio
abbracci, gioia rarefatta, l’amara sorpresa della torre argentina
via Ostiensis, il giorno dopo
ibrida, leggera, telaio argento, il nome di un campione…

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L’ombra di Peter Pan

Il sole ci investe alle nostre spalle, creando ombre che ci precedono facendoci da lepri. Talvolta le vedi disperdersi all’interno di un’ombra esterna. Un palazzo una casa un albero. Una macchina. I piedi continuano a fare su è giù sui pedali. Su e giù lungo l’asfalto reso nero dall’assenza del sole. Su e giù lungo una distesa dai contorni squadrati dolcemente irregolari spigolosi, immobile fino a quando qualcosa comincia a fuoriuscire da un lato: due macchie in movimento, due teste due colli due braccia due ruote due busti due telai due mani. Due ruote. Due di tutto. Quelle ombre ricrescono si riprendono l’asfalto, lo consumano…

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Il tao della bicicletta

QUANDO non si ha un lavoro, la mattina acquista un valore particolare, ha un sapore diverso. Ha il sapore della scelta. Si può dormire oppure decidere di alzarsi presto e godere della luce del mattino. Z. adegua le sue abitudini alle stagioni. Con l’arrivo della primavera è scaduto il suo contratto e invece di riposarsi Z. ha scelto di isolarsi, di uscire dal mondo…

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Serpenti al vento

“Se l’auto deve prevalere, resta una sola soluzione: sopprimere la città”
Andrè Gorz, L’ideologia sociale dell’automobile

É quando piove che si può fare. Nelle buie notti di pioggia battente l”illuminazione artificiale va e viene. Cali di frequenza, dicono le autorità. Visibilità scarsa, quasi nessuno per strada, l’importante è sfuggire allo sguardo dei sorveglianti.

Ci vestiamo del colore della notte illùne, …

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