Roma, ore 17.30 di lunedì, un incrocio qualsiasi.
Il muro di macchine è denso, compatto, impenetrabile come la corazza di un coccodrillo.
Le autovetture sono incollate l’una all’altra, persino con la bici non trovi un varco per passare.
Ti guardi intorno, cerchi di decifrare il flusso del traffico per capire dove si formerà uno spiraglio.
Niente da fare, ogni centimetro di terreno libero viene immediatamente occupato da ferro rombante…
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